Ferrazza chiede una riforma della lirica

Il Commissario del Carlo Felice sulla crisi del Fus

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Sulla crisi delle Fondazioni Liriche Giuseppe Ferrazza, presidente dell'Eti e Commissario straordinario del Teatro Carlo Felice di Genova (incarico in scadenza il 31 gennaio, ma prossimo al rinnovo per altri sei mesi) ha dichiarato:"Le Fondazioni liriche non possono più andare avanti ed è necessaria una riforma di tutto il sistema, per la quale servono tempi lunghi, ma non biblici, diciamo un anno o un anno e mezzo. Nel frattempo si devono prendere dei provvedimenti urgenti. Se si vogliono mantenere tutte le attuali Fondazioni lirico-sinfoniche, secondo me sono possibili due ipotesi. La prima è che lo Stato intervenga in tutti i teatri sulla base di una pianta organica predefinita e regolata da un unico contratto di lavoro, più un contributo per le spese generali, mentre i soldi per la produzione, e per l'eventuale contratto integrativo, i teatri se li devono procurare altrove, da enti locali, privati, biglietteria. La seconda ipotesi è una variante della prima: lo Stato interviene sulla base delle tabelle ministeriali, fino a un massimo del 50%, mentre il restante 50% deve venire dalle altre fonti di finanziamento. In entrambi i casi lo Stato farebbe sempre molto di più di quel che gli compete, ma sono gli altri che spesso non fanno la loro parte. Se fosse proprio necessario ridurre il numero delle Fondazioni - conclude Ferrazza - penso che, oltre alla Scala e all'Accademia di Santa Cecilia, vadano salvaguardati alcuni teatri di grande tradizione, mentre gli altri dovrebbero ristrutturarsi, conservando pochi dipendenti fissi e stipulando convenzioni con cori e orchestre esterne".

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