Dal barocco al contemporaneo

Bernd Loebe presenta la sua Quindicesima stagione all’Oper Frankfurt

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Tempi inquieti, di paure fondate o fondate, alle quali il teatro musicale mette fine, secondo il sovrintendente Bernd Loebe, che, giunto alla sua quindicesima stagione alla guida dell’Oper Frankfurt, non cambia comunque formula. Forte dei numerosi riconoscimenti (da ultimo il riconoscimento, con il Nationaltheater di Mannheim, di miglior teatro d’opera della stagione 2014/15 da parte dei critici di “Opernwelt”), ripropone una formula consolidata che nella prossima stagione prevede 12 nuove produzioni e 18 riprese per un totale di 191 rappresentazioni di opera (e ben 510 considerando anche le altre iniziative). Molto varia la programmazione che spazia dal barocco al contemporaneo e fa leva soprattutto sulle forze interne al teatro. Si apre il 18 settembre con un titolo contemporaneo in arrivo da Basilea, dove l’opera ha debuttato nel 2012: “Der Sandmann” (L’uomo di sabbia) dello svizzero Andrea Lorenzo Scartazzini dal racconto di E.T.A. Hoffmann. La produzione è firmata da Christoph Loy per la regia e Hartmut Keil per la direzione musicale. Brigitte Fassbaender curerà la regia della nuova produzione di “Paul Bunyam” di Britten dal 9 ottobre al Bockenheimer Depot che vedrà la partecipazione degli studenti dell’Università della Musica e della Arti performative di Francoforte. L’oramai dimenticata “Martha” di von Flotow torna in scena il 16 ottobre con la direzione di Sebastian Weigle, la regia di Katharina Thoma e Maria Bengtsson protagonista, seguita il 20 novembre da “Evgenij Onegin” ancora con la direzione di Weigle e la regia di Jim Lucassen. All’insegna del contemporaneo il dicembre francofortese con una vera e propria rassegna di lavori recenti e inediti portati sulla scena del Bockenheimer Depot dall’Ensemble Modern: in cartellone “Der goldene Drache” di Peter Eötvös (3 dicembre), “The Cave” e “Music for 18 Musicians” di Steve Reich (16 e 25 dicembre) seguiti dalla novità “Spectacle Spaces” di Martin Matalon presentato con “Varieté” concerto-spettacolo di Mauricio Kagel (31 dicembre). Il nuovo anno si apre con “Serse” di Händel in una produzione di Tilman Köhler con la direzione di Constantinos Karydis e Gaelle Arquez, Lawrence Zazzo e Kateryna Kasper nel cast (8 gennaio), seguito dal verdiano “Ernani” in forma concertante con la direzione di Simone Young (20 gennaio). Il 20 febbraio John Nelson salirà sul podio per “Les Troyens” nella nuova produzione di Eva Maria Höckmayr e le scene di Jens Kilian. Dopo il popolare “Rigoletto” verdiano, con Quinn Kelsey protagonista della nuova produzione firmata da Hendrik Müller e con la direzione di Carlo Montanaro (19 marzo), arriva sulla scena di Francoforte un’altra rarità dagli anni di Weimar: il trittico di Ernst Krenek “Der Diktator” (Il dittatore), “Schwergewicht” (Peso massimo) e “Das geheime Königreich” (Il regno segreto) nella produzione di David Hermann con la direzione di Lothar Zagrosek (30 aprile). Segue il dittico francese: “La demoiselle élue” di Debussy e “Jeanne d’Arc au bûcher” di Honegger con il premio Oscar Marion Cotillard nel ruolo recitante della protagonista in un allestimento curato dal “furero” Àlex Ollé con le scene di Alfons Flores (11 giugno). Chiude la stagione la versione scenica al Bockenheimer Depot dell’oratorio mozartiano “La Betulia liberata” con la regia di Jan Philipp Gloger e la direzione di Titus Engel (21 giugno). Fra le riprese: “Lohengrin” con Annette Dasch che torna a vestire i panni di Elsa dopo Bayreuth e Milano, “Ezio” di Gluck con Max Emmanuel Cencic protagonista, le due produzioni di Christof Loy “Don Giovanni” (Antonello Manacorda direttore) e “Arabella” (Stefan Soltesz direttore) e il “Pelléas et Mélisande” firmato da Claus Guth con Björn Bürger e Gaelle Arquez protagonisti. Completano il cartellone la tradizionale rassegna di serate di lied (Piotr Beczala, Stéphane Degout e Anna Caterina Antonacci fra gli altri) e un ricco programma di spettacoli per il pubblico più giovane.

Stefano Nardelli

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