Chi è il più bravo?

Annunciati i finalisti della settima edizione del Premio europeo di regia operistica

News
classica
Sono stati comunicati dall'associazione Camerata Nuova i quattro team finalisti del 7° Premio europeo di regia operistica dalla giuria internazionale presieduta da David Pountney (Bregenzer Festspiele e Welsh National Opera) e composta da Florian Scholz (Stadttheater Klagenfurt), Barbara Minghetti (Teatro Sociale di Como - As.Li.Co.), Serge Dorny (Opéra de Lyon), Tatiana Gürbaca (Staatstheater Mainz) e Grace Lang (Hong Kong Arts Festival). Scelti fra 246 partecipanti di età inferiore ai 35 anni provenienti da 30 Paesi, a contendersi i tre premi in palio saranno gli italiani Federico Garazzini (nella foto), Andrea Belli e Valeria Donata Bettella, che dovranno vedersela con colleghi provenienti da Spagna (Rafael Villalobos, Marta Delatte, Rafael Merino e Sara Roma), Albania (Platon Bardhi) e Usa (Alan Paul, David L. Arsenault, Sydney Gallas e Andrew Griffin). Tema del concorso 2013 è il classico dittico Cavalleria rusticana e Pagliacci. Scelti sulla base del progetto di allestimento scenico, i contendenti dovranno ora misurarsi con una prova pratica di regia davanti alla giuria che avrà luogo dal 5 al 7 aprile alla Volksoper di Vienna. In palio un premio di 15.000 euro più l'impegno a realizzare il progetto vincitore nel corso della prossima stagione allo Stadtheater di Klagenfurt. Il secondo classificato si dovrà accontentare di un premio di 10.000 euro più l'allestimento dell'opera sacra per bambini Il diluvio di Noè di Benjamin Britten alla Lutherkirche di Wiesbaden, sede di Camerata Nuova. Al terzo classificato un premio di 5.000 euro e un'esperienza come assistente di regia all'Opera di Francoforte.
Stefano Nardelli

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Il 24 aprile una giornata di studi organizzata dall'Associazione Nazionale dei Critici Musicali in collaborazione con Lucca Classica Music Festival

classica

L'edizione 2024 delle Wiener Festwochen

classica

Il direttore inglese aveva 80 anni