Estate a Rio

Breve guida empirica ai possibili incontri musicali a Rio de Janeiro

Recensione
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Ogni giorno della settimana e a ogni momento del giorno Rio offre l’imbarazzo della scelta quanto a esperienze musicali: eccone alcune, fra le tante possibili fra il 24 e il 30 luglio scorsi, in particolare quelle che promettono di poter offrire spunti per futuri ascolti, privilegiando la musica in piazza, a cappello.

La domenica mattina la mia personale preferenza va alla Praça São Salvador che ospita sia un mercatino popolare, sia, nel gazebo slabbrato dalla vegetazione, lo choro degli Arruma o coreto, maternalmente condotti dalla flautista Ana Claudia Caetano. È un ampio collettivo di percussioni, corde e fiati che, da quasi dieci anni, prova anche aldilà dell’incontro domenicale, e si sente. La loro rilassata maratona parte verso le 11 con i brani di Pixinguinha, abbraccia buona parte dell’universo musicale brasiliano e termina poco dopo le 14 per lasciare spazio, dietro l’angolo, a una roda de samba.



Percorrendo alcune centinaia di metri in salita, vale la pena andare a pescare il fresco e i panorami migliori dalla collina del quartiere Santa Teresa. Quanto a vista, il luogo più suggestivo è Parque das Ruínas (Rua Murtinho Nobre), al tempo della Belle Époque carioca, residenza di Laurinda Santos Lobo, la “marechala da elegância”, prestigiosa anfitriona di incontri culturali. La tradizione continua e la domenica pomeriggio verso le 17 vede il Trio Elétrico interagire con ospiti di prestigio. Il 24 luglio erano di scena i sax e gli arrangiamenti jazz di Leo Gandelman, in dialogo con la chitarra di Davi Moraes, la batteria di Domenico Lancellotti e il basso di Alberto Continentino.

La sera e la notte di domenica Santa Teresa pullula di eventi musicali, sia offerti negli spazi pubblici da rapper e dj, sia organizzati in giardini privati. La maggior concentrazione l’hanno registrata a Largo das Neves Zod Nazid, in arte DJ Zod e i Pirarucu Picodélico, animati dalle voci di Fabio Lobo (chitarra) e Ton Rodrigues (percussioni), già insieme nella Bandalheira Paidégua e nel Tacacá Filosófico. Da qualche anno esplorano quella che definiscono "Pitadas de psicodelia sonora e visual", intrecci elettroacustici a propulsione popolare, con ritmi di brega, côco, son, oxente o semplice rock’n’roll. Insieme a loro, la cantante Natascha Falcão e Ivan Cabral alla batteria, Alexandre Oliveira al basso e Rogerio Borda, chitarra e trombone.

Lunedì e martedì sono stati dedicati a un bar accanto agli archi della Lapa che offre sempre ottima qualità, dalla canzone d’autore alla musica improvvisata, il Bar Semente. La tappa di lunedì era d’obbligo: presentazione del dvd Geração Semente, una selezione (impossibile) degli artisti che da dodici anni Aline Brufato invita a incontrarsi nel Semente, in particolare quelli che recentemente sono stati ospiti del gruppo di Ze Paulo Becker, da Yamandu Costa ai cantanti Marcos Sacramento, Teresa Cristina e Pedro Miranda, a chitarristi come Caina Cavalcante e Jean Chernaux: di quelle serate che cominciano presto e dopo un po’ il palco viene autogestito dai presenti, fino a mattina.

Martedì, al Semente, è solitamente di scena la jam condotta dal flautista e sassofonista Dudu Oliveira, ma eccezionalmente ha fatto spazio a un registro più intimista, a quattro voci femminili e ai loro progetti individuali e collettivo, Canto Cores: con Alice Passos, Ilessi, Luisa Lacerda, Mariana Baltar, e un gruppo di accompagnatori e ospiti che comprendeva Bernardo Dini, Iara Ferreira, Renato Frazão, Thiago Amud, Vicente Paschoal, Ian Fachini, quest’ultimo in duo anche con Paula Santoro a presentare il recente cd Mente na madeira.

Mercoledì: un assaggio delle iniziativedi musica nei musei, alle 12.30, nell’ottimo Centro Culturale del Banco do Brasil (CCBB Rua 1º. de Março 66- 4º andar- Sala 26) il piano classico e versatile di José Carlos Vasconcellos, ponte fra Villa Lobos, Obradors, Nepomuceno, assaggio di un programma che anche nei prossimi mesi promette bene.

Giovedì e venerdì ho seguito il mio gruppo preferito, Samba de lei, in due spazi che poche città sanno offrire. Samba de Lei offre roda de samba dal 2011, su iniziativa di Thiago Torres (voce e chitarra) e Wagner Silveira (pandeiro) e racconta, spesso senza soluzione di continuità i classici più recenti, da Lenine a Gil e quelli delle radici, da Cartola, alla Velha Guarda da Portela, a Chico Buarque. Il giovedì anima la prima parte della notte nel “corridoio” che unisce bar e ristoranti passato l’Arco dos Telles nella centralissima Praza XV, uno squarcio di cultura popolare molto partecipata e ad alto tasso alcolico nel cuore del centro commerciale e istituzionale, dov’è c’è più gusto a urlare a squarciagola il rifiuto del governo provvisorio che sta svendendo il Paese: l’immancabile “Fora Temer” che ricorre in quasi ogni evento musicale di piazza.

Samba de lei replica il venerdì notte nella Pedra do Sal, l’antico mercato del sale dove si riuniscono per l’occasione centinaia di persone guidate nella roda dal ritmo ipnotico, lieve e profondo al tempo stesso, delle percussioni di Kaka Nomura e Maicon Salles. La sera di venerdì e di sabato ci sarebbe anche il tour dei vincitori del Premio della musica popolare brasiliana, ospiti del Teatro Meirelles. Ma non c’è tempo, la rua Sacadura Cabral offre troppe distrazioni, a cominciare dall’ottimo Trapiche Gamboa dove il cavaco di Eduardo Gallotti, spesso protagonista nella Lapa, invita per una roda de samba Gabriel Cavalcante, da dieci anni cantante della Samba do ouvidor.



Sabato sarebbe troppo lungo dar conto delle tappe notturne (qualcuno ha provato a far sintesi dei dieci luoghi chiave); ma vale la pena menzionare l’imperdibile choro pomeridiano all’interno del mercato popolare nella piazza in fondo a rua General Glicerio, con Dudu Costa ai fiati e il primo cd in arrivo.



Se siete interessati a una “cartografia” più sistematica di questi paesaggi sonori e ad ascoltare le voci di chi vi suona, chi danza, chi ascolta, vale la pena scoprire questo progetto, che raccoglie narrazioni urbane sul tema.

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