Rossini a Parma

Al Regio "L'occasione fa il ladro"

Recensione
classica
E’ tutta centrata sul sottotitolo – “ossia il cambio della valigia” – la messa in scena de “L’occasione fa il ladro” proposta dal Teatro Regio di Parma nei giorni scorsi. L’allestimento segnato dalla regia di Andrea Cigni – ben coadiuvato dalle scene di Dario Gessati, dai costumi di Simona Morresi e dalle luci di Fiammetta Baldiserri – ha infatti messo al centro della scena un gran valigione che, oltre a simbolo ambivalente tra tema del viaggio dei due protagonisti maschili da un lato, e oggetto dell’accidentale sostituzione che innesca il classico scambio di persona dall’altro – diviene spazio ideale dove immaginare i due scenari (la locanda e la casa di Berenice) in cui si articola questa “burletta per musica” di Rossini. Il compositore pesarese sparpaglia nelle pieghe di questo agile atto unico i giusti ingredienti evocando anche alcuni caratteri stilistici nel tratteggio dei personaggi che a breve avrebbero trovato pieno sviluppo nei lavori successivi (ne “L’italiana in Algeri”, per esempio).

Un dato questo che ha fornito materia utile al maestro concertatore e direttore Alessandro D’Agostini per una conduzione musicale efficace, alla guida dei giovani dell’Orchestra del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma che hanno profuso buon impegno nel seguire un tracciato interpretativo equilibrato, dialogando in maniera efficiente con il palcoscenico abitato anch’esso da un cast di giovani interpreti della Scuola di Canto del “Boito”. Tra eco mozartiane – dalla “sonatina” che, tra le altre evocazioni, ha fatto capolino dal fortepiano di Riccardo Mascia fino ad arrivare ad alcuni tratti della figura di Leporello intuiti nel personaggio del servo Martino – e simpatici giuochi drammaturgici, si sono mossi i vari personaggi che, in occasione della prima recita, hanno coinvolto le voci di Alessandro Vannucci (Don Eusebio), Nao Yokomae (Berenice), Lorenzo Caltagirone (Conte Alberto), Jaehong Jung (Don Parmenione), Marta Di Stefano (Ernestina) e Nicolò Donini (Martino). Al di là dei singoli dettagli, nel complesso il risultato di questo omaggio alle giovani generazioni che il Regio ha inserito nell’abito della propria stagione lirica ha convinto il pubblico presente, generoso di calorosi applausi che hanno appagato l’impegno profuso dagli artisti impegnati, suggellando con un bel successo questa meritoria operazione.

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