Konono No. 1 vs. Batida

Da Kinshasa a Lisbona: un viaggio musicale ad alta velocità

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Konono No. 1
Konono No. 1 Meets Batida
Crammed

Il sesto capitolo della serie Congotronics, da loro stessi inaugurata nel 2004 con l’album omonimo, vede in azione i Konono No. 1 insieme al Dj portoghese Pedro Coquenão, che come pseudonimo ha scelto il vocabolo multiuso batida, riferito in questo caso al suono meticcio in voga da alcuni anni nei sobborghi di Lisbona in cui è concentrata la comunità degli immigrati africani.



La combinazione fra quel linguaggio, situato al crocevia fra kuduro angolano, batucada del Brasile ed elettronica da rave, e il caratteristico stile della band congolese, identificato dal timbro metallico del lamellofono detto likembé amplificato con mezzi rudimentali, genera musiche dominate ovviamente dalla componente ritmica. Le parti vocali, in genere a carico della formazione guidata da Agustin Mawangu (figlio di Mingiedi, che ne fu fondatore mezzo secolo fa, scomparso lo scorso anno) ma a tratti delegate a ospiti, quale ad esempio – nell’iniziale “Nlele Kalusimbiko” – il rapper AF Diaphra, esponente della slam poetry lisbonese, finiscono per essere così poco più che ornamentali. Nei momenti migliori l’effetto è comunque irresistibile: dalla poliritmia ipnotica di “Tokolanda” a quella febbrile di “Um Nzonzing”, vertiginoso epilogo del disco, dove risalta l’istintiva affinità con i connazionali Mbongwana Star. Coordinata al solito dal produttore belga Vincent Kenis, l’operazione può dirsi dunque riuscita.

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