Da venerdì 30 maggio a lunedì 2 giugno la Reggia di Venaria ospita la terza edizione del Late Spring Music Festival, l’innovativo progetto musicale ideato per dare voci e suoni agli imponenti e straordinari spazi barocchi della Residenza. Ideato con Claudio Pasceri, tra i più apprezzati violoncellisti italiani, qui presente anche nella veste di artista in residence, la manifestazione ospita vari appuntamenti musicali nel corso delle giornate, caratterizzati dal repertorio più vario, affidato a musicisti internazionali, tra concerti serali, eventi che avranno come protagonisti i bambini e incontri con ospiti illustri: tra tutti, il coreografo Virgilio Sieni. Il Festival sarà inaugurato con uno speciale omaggio a Luciano Berio, nel centenario della nascita, e commissiona un nuovo lavoro musicale al compositore Matteo Franceschini.
In vista dell'inaugurazione della rassegna, abbiamo chiesto al Direttore artistico Claudio Pasceri di illustrare il ricco programma della terza edizione del Late Spring Music Festival.
Il Festival è giunto alla terza edizione: qual è l'obiettivo di quest'anno?
«L’idea che alimentava le traiettorie artistiche della prima edizione, nel 2023, continua ad essere centrale. La volontà è di far risuonare la Reggia, di rendere i suoi straordinari spazi, innumerevoli e sbalorditivi, portatori di musica di ogni tempo. L’intenzione è realizzare un viaggio musicale che interagisca con il luogo, ne comprenda e ne amplifichi l’identità. Quest’anno, ancora più esplicitamente che nelle passate edizioni, si sono immaginati percorsi che indichino inequivocabilmente come la musica sia un bene collettivo, come sia dei bambini e degli adulti, dei professionisti e degli amatori, dei creatori e degli interpreti. È stato dedicato molto tempo e particolare attenzione alla fluidità con cui si passa da un episodio del festival all’altro, all’organicità e all’identità dei contenuti artistici, senza che questo significhi sacrificare varietà di letture e di approcci e, tantomeno, che intacchi la qualità artistica della proposta musicale.
Il dinamismo culturale che la Reggia di Venaria riesce a sprigionare, in innumerevoli direzioni contemporaneamente, è sorprendente, contagioso e di grande ispirazione. Si tratta davvero di una Corte contemporanea che riserva a chi ha un ruolo di artista in residence, come nel mio caso, una doppia e rara fortuna. Permette di vivere i luoghi dell’artista di corte del Settecento e di godere, al contempo, della libertà creativa dell’individuo contemporaneo».

Come si articola il Festival?
«Il Late Spring Music Festival 2025 si svolgerà dal 30 maggio al 2 giugno, Festa della Repubblica. La manifestazione riserverà l’intera prima giornata ad un progetto di particolare valore simbolico e di grande rilevanza musicale. Si ascolterà per la prima volta in Italia un’opera di Luciano Berio per sei gruppi di bambini. Si tratta di un raffinatissimo lavoro musicale oltre che di un fluido ed emozionante percorso di condivisione. Le giornate musicali si susseguiranno con una fitta rete di concerti, incontri, dialoghi, dal mattino fino alla sera. Tutti i luoghi della Residenza Sabauda saranno toccati dalle musiche di Bach e di Schumann, Haydn e Prokofiev, oltre a quella di Scelsi e di Mustonen. Come già in passato, si vuole realizzare una pacifica invasione musicale. L’incontro con l’ospite d’onore di quest’anno, il coreografo e danzatore Virgilio Sieni, offrirà l’opportunità di ascoltare quale sia il ruolo che la musica può avere nell’interazione con un’altra arte, quella coreutica. Anche i differenti incontri attorno alla musica intendono sottolineare e descrivere, una volta di più, l’importanza che essa riveste nella vita di ogni cittadino, costantemente. È anche per questa ragione che, con La Repubblica della Musicae con il conseguente coinvolgimento di musicisti amatoriali, si è voluto che artisti di prestigio internazionale e persone che abitualmente svolgono altre attività producessero suoni nella stessa cornice, negli stessi luoghi e, probabilmente, con la stessa passione».
Chi saranno i protagonisti?
«I protagonisti saranno molteplici e molto diversi tra loro: dai concertisti di caratura internazionale ai bambini che scoprono la musica, dal compositore cui è stato commissionato il nuovo brano, a vari gruppi di musicisti amatori, da Virgilio Sieni ai notevoli relatori degli incontri attorno alla musica. Vuole essere, con sempre maggior intensità, una manifestazione in cui emergano i tanti profili dei cittadini della musica. Non si tratta di una formula per rendere accattivante o superficialmenteinclusivo il progetto, è una visione con cui si è lavorato fin dalla radice.
Tra gli ospiti internazionali figurano il pianista e compositore finlandese Olli Mustonen, che offrirà un recital pianistico su brani di Schumann e Prokofiev e si esibirà, insieme ai connazionali del Meta4 Quartet, nel suo Quintetto per pianoforte e archi, in prima esecuzione italiana.
La violinista tedesca Antje Weithaas interpreterà pagine di Bach, prima di unirsi alla violista Danusha Waskiewicz e al violoncellista Enrico Bronzi per un trio d’archi d’eccezione. Il sassofonista svizzero Marcus Weiss passerà da brani di Scelsi e Berio a proprie improvvisazioni. Il polistrumentista francese François Lazarevitch ci porterà nel mondo degli strumenti a fiato del periodo barocco, mentre il connazionale Romain Garioud e la bulgara Yana Deshkova offriranno un’interpretazione del celebre duo per violino e violoncello di Maurice Ravel.

Numerosi sono anche gli artisti italiani di prestigio. Tra questi, oltre a Bronzi, che offrirà un matinée-concerto con due Suites per violoncello solo di Bach, la pianista Gloria Campaner ha immaginato un programma cameristico a sorpresa, di placida ed intima bellezza. Nell’arco della stessa giornata, la concertista veneziana condurrà, nella magnifica cornice dei Giardini della Reggia, uno speciale laboratorio di creatività. La Filarmonica TRT sarà presente in due occasioni: la sera del 31 maggio, proporrà, con il sottoscritto in veste di solista, la prima esecuzione assoluta di Inciso, il brano per violoncello ed ensemble commissionato dal Late Spring Music Festival a Matteo Franceschini mentre, il giorno successivo, la Filarmonica TRT affronterà un concerto incentrato esclusivamente sui Concerti brandeburghesi di Bach.
Parte della giornata conclusiva del festival, il 2 giugno, è dedicata a gruppi musicali amatoriali, dal trio con pianoforte sino all’orchestra d’archi. Tra gli ensemble coinvolti in quest’episodio, intitolato La Repubblica della Musica, figurano la Leopold Mozart Sinfonietta e il Coro Rosamystica, diretti con grande passione e qualità da Barbara Sartorio.
Di particolare rilevanza saranno anche gli incontri attorno alla musica. Collocati in diversi momenti della giornata e in luoghi suggestivi della Resistenza Sabauda, proporranno dialoghi sulla creatività artistica, sul mondo musicale dei bambini, sulla visione necessaria per realizzare nuove manifestazioni musicali oggi, e su come si intendesse la musica nel periodo barocco. Ospiti saranno, tra gli altri, le musicologhe Talia Pecker Berio e Angela Ida De Benedictis, il direttore d’orchestra Marco Angius, i direttori artistici Cecilia Balestra, Domenico Turi e Vincenzo Casale, il compositore e didatta Matteo Manzitti e l’antropologo culturale Daniele Luzzo».

Oltre al repertorio classico, il Festival continua a coltivare anche le espressioni musicali del presente con una nuova commissione a Matteo Franceschini: cosa potrà ascoltare il pubblico?
«Già nelle edizioni del 2023, con Vittorio Montalti, e 2024, con Ivan Fedele, era stata affidata la commissione di un nuovo brano da parte del Late Spring Music Festival. Il primo anno si era trattato di un lavoro per soprano, violoncello ed elettronica, l’anno scorso di una composizione per violoncello e coro femminile. Quest’anno, la commissione riguarda il violoncello e l’orchestra. Non voglio svelare molto al riguardo poiché si intende sorprendere il pubblico il giorno del concerto con determinate scelte particolarmente suggestive compiute da Matteo Franceschini. Si tratta di una composizione creata appositamente per gli spazi della Cappella juvarriana di Sant’Uberto e la cui ispirazione è venuta all’autore dopo alcuni giorni di permanenza presso la Reggia di Venaria e dopo uno studio della storia delle sue architetture e dei suoi pregiati tesori artistici. Quello che posso dire è che si ascolterà un brano estremamente evocativo, che lascia risuonare i volumi che ne ospiteranno l’esecuzione musicale e che stabilisce un rapporto con il concetto di barocco in senso ampio. Matteo Franceschini, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia del 2019, è un creatore che riesce a coniugare una grande varietà di risultati con un’identità artistica distinta e inequivocabile. Sono felice di poter eseguire questo suo brano, che mi è dedicato, e di aver approfondito, grazie a questa collaborazione, il nostro rapporto umano e artistico».

È previsto anche un omaggio a Luciano Berio: in cosa consiste?
«Nel 2025, naturalmente, si festeggiano i cento anni dalla nascita di Luciano Berio, una delle più importanti figure musicali della seconda metà del Novecento. Il Late Spring Music Festival ha voluto contribuire con la presenza nel proprio cartellone di appuntamenti variegati, sia per contenuti, che per repertorio musicale. Non si tratta di un Focus Berio, di una sezione a sé stante della programmazione, ma di un contributo organico ed equilibrato con cui arricchire il percorso musicale della manifestazione. La profondità ed il civismo del pensiero di Berio permeano la narrazione di quest’edizione del Late Spring Music Festival prima ancora della sua musica. Grazie alla collaborazione con il Centro Studi Luciano Berio, la manifestazione sarà inaugurata da Twice Upon, uno straordinario omaggio ai bambini che vedrà protagonisti gli allievi di due scuole elementari del territorio: l’Istituto “E. De Amicis” di Venaria e “R. Levi Montalcini” di Fiano. Saranno inoltre presenti l’attore Matthias Martelli, un inedito trio composto da Massimo Pitzianti alla fisarmonica, Piergiorgio Rosso al violino e Alessandro Pogliani al trombone e sette strumentisti del Conservatorio “G. Verdi” di Torino, artefici del lavoro di preparazione dei bambini nelle scuole, durante i mesi di avvicinamento al concerto. A dirigere questo importante lavoro sarà un grande conoscitore del repertorio dei nostri giorni, Francesco Bossaglia.
Oltre a Twice Upon, di Berio verranno eseguiti due brani per strumento solo, la Sequenza per sassofono e quella per violoncello, ultima composizioni realizzata da Berio nel 2002. Con la presentazione della recentissima edizione del volume Un ricordo al futuro, Talia Pecker Berio ed Angela De Benedictis omaggiano il pensiero artistico di un musicista la cui eredità è viva ed inestimabile».