Ferreira Gullar, 1930-2016

Addio a Ferreira Gullar, grande poeta ispiratore e autore della musica popolare brasiliana

Articolo
world

Il 4 dicembre a Rio de Janeiro, una polmonite si è portata via, a 86 anni, Ferreira Gullar (Prêmio Camões 2010), il poeta che ha ispirato più di una generazione di musicisti e compositori brasiliani. Negli anni Sessanta, segnati dalla dittatura, fu in esilio in Unione Sovietica, Cile, Perù, Argentina, mentre la musica popolare brasiliana dava voce ai suoi versi, primo fra tutti Caetano Veloso nel 1968 con “Onde andarás?”, poi ripresa da Maria Bethânia e Marisa Monte. Nel 1976, mentre viveva a Buenos Aires, Vinicius de Moraes, pensando a “Poema Sujo” (1975), lo definì l’“último grande poeta brasileiro”.

Nel 1975 aveva trovato le parole giuste per “O trenzinho do caipira”, melodia composta nel 1930 da Heitor Villa-Lobos: sarà un successo nel 1978, cantata da Edu Lobo, e poi ripresa da alcuni degli artisti più conosciuti, fino ad essere sulla bocca di tutti dopo il passaggio nella novela “A lei do amor” nella versione registrata da Ney Matogrosso.

Negli anni Ottanta e Novanta i suoi testi sono trasmessi dalle radio brasiliane senza necessariamente che lo si noti come autore dei testi, mentre lavora con artisti diversi fra loro, da Sueli Costa (“Escuta moça”, 1984) a Paulinho da Viola (“Solução de vida”, 1996).

Tre collaborazioni, in particolare, hanno segnato il suo rapporto con la musica: Milton Nascimento, Raimundo Fagner e Adriana Calcanhotto.

“Bela bela” apre, nel 1979 un dialogo fra Gullar e Milton Nascimento (la registrerà nel 1981) che continuerà lungo tutti gli anni Ottanta, regalandoci brani come “Meu veneno” (1990). Negli stessi anni sbocciano anche le idee condivise con Raimundo Fagner: mettono in musica la poesia “Traduzir-se” – che sarà anche il titolo dell’LP di Fagner del 1981; proseguono nel 1983 con “Contigo”, per incontrare i favori del pubblico nel 1984 con “Me leve (Cantiga para não morrer)”. E sarà Gullar a dare forma nel 1991 alla versione in portoghese di Fagner di “Borbujas de amor”, tormentone continentale firmato da Juan Luis Guerra.

“Traduzir-se” fu ripresa anche da Adriana Calcanhotto, con cui Gullar compose brani quali “Gato Pensa?”, “Dono do Pedaço”, “Definição da moça” per la voce di Simone.

Un anno fa Radio Batuta aveva festeggiato i suoi 85 anni con questa playlist.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

world

Fela. Il mio dio vivente è il documentario di Daniele Vicari che racconta il rapporto fra Fela Kuti e il videoartista romano Michele Avantario

world

Pierpaolo De Sanctis ci racconta la compilation Africamore, che raccoglie il sogno afro degli anni Settanta italiani

world

Intervista a Melaku Belay, danzatore, coreografo e fondatore del centro culturale Fendika