Kalàscima in viaggio 2 | Al caldo, in Italia

Seconda puntata del viaggio dei Kalàscima, in collaborazione con Puglia Sounds

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I Kalàscima sono una band pugliese: da qualche anno portano in giro per il mondo la loro Psychedelic Trance Tarantella. In collaborazione con Puglia Sounds, "il giornale della musica" presenta il diario del loro tour estivo, organizzato con il supporto di Puglia Sounds e SIAE.

Se dormi quando dovresti essere sveglio e sei sveglio quando dovresti dormire, non sai più che giorno è, pranzi e ceni a orari improponibili, macini chilometri come il mulino a vento di Don Chisciotte e non sei neppure a metà luglio, significa che forse devi darti una regolata.

Ti dici che se vuoi arrivare vivo a settembre c’è bisogno di rivedere le priorità, ristabilire un po’ di equilibrio, cercare di dormire di più, bere e fumare di meno, mangiare sano e non lasciarti trascinare dal richiamo ammaliatore delle sirene di Ulisse che ogni giorno hanno in mente per te un nuovo inganno.

Questa volta si suona in Italia e questo significa che ci sposteremo in furgone.

Ne abbiamo uno da 9 posti, grande e spazioso che usiamo come camera da letto, cucina, sala da pranzo, ufficio, sala riunioni e anche come mezzo di trasporto.

È sera ed è tutto è pronto, appuntamento a Kasa Kalàscima per caricare il furgone, si passa da Fasano per una piccola festa privata e poi giuriamo che partiremo subito.

La realtà invece è che è sera, è tutto è pronto, ci troviamo a Kasa Kalàscima per caricare il furgone, andiamo a Fasano a suonare per una piccola festa privata e poi il buon senso ha detto che sarebbe ripassato l’indomani perché la festa era troppo bella. Va bene, non disperiamo, ci svegliamo alle 4 e per le 4.30 siamo con il piede sull’acceleratore alla volta di un paesino dalle parti di Cassino dove in mattinata ritiriamo la nuova zampogna di Aldo. Qualche centinaio di chilometri e recuperiamo anche il nostro manager che ci vede già belli cotti e impietosito si mette alla guida.

È ora di pranzo e finalmente arriviamo ad Arcidosso, un piccolo comune della provincia di Grosseto. Suoneremo per l’Amiata Folk Festival “Il calore della terra” nella piazza del suggestivo Castello Aldobrandesco, punto più alto del borgo medievale. Il festival è organizzato dalla compagnìa di danza Tarantarte con la quale collaboriamo da tempo e che da subito ci tiene a fare gli onori casa. Quindi, dato l’orario, tutti a mangiare! Tutti tranne qualcuno che, in virtù del “forse è meglio darci una regolata”, va dritto a dormire.

Poche ore più tardi il sound check sotto il sole cocente. Ma fortunatamente il clima di Arcidosso è benevolo e ci lascia lavorare senza troppi problemi. Cala la sera, è già ora di suonare. Il pubblico è già tutto intorno al palco. È un pubblico variegato dai più piccoli ai più grandi, racchiude tutte le fasce d’età ed è disposto in un silenzio che si ascolta forse solo in teatro. Forse ci sbagliamo, forse intorno a noi è tutto un chiacchierare, ma a noi sembra di avere gli occhi e le orecchie di tutti appiccicati addosso, come se avessero fatto un patto non scritto con noi. Il patto recitava “Ascoltiamo pazientemente i primi due brani, ma al terzo scateniamo l’inferno”. E così è stato: alle prime note del terzo brano Arcidosso si è messa a ballare e ci ha caricato con un’energia che ci ha fatti arrivare in un attimo ai bis, senza che ce ne accorgessimo. Non ci resta che andare tutti quanti avanti. Uno, due, tre, inchino!

Altra sveglia, altro carico furgone e in meno di 4 ore siamo a Imola. Suoneremo per La Centrale – Imola Summer Fest. C’è un caldo che solo quello indiano e salentino riescono a tenergli testa. In Salento poi, siamo così tormentati dall’afa che la descriviamo con vari nomi. Un po’ come gli eschimesi fanno con la neve. Ecco, il caldo di Imola era il corrispettivo del salentino “faugno”. Il faugno è quella condizione di caldo misto ad un’elevata umidità che ti fa sudare anche se sei fermo all’ombra. Ma noi siamo sotto il sole e il caldo passa dal palco attraverso le scarpe. In qualche modo però riusciamo a sopravvivere e ci godiamo la scenografia che è una vera figata. Dietro di noi ci sono delle installazioni cubiche in legno bianco e due mega ledwall ai lati del palco.

Non abbiamo neanche il tempo di capire cosa ne uscirà fuori quando sarà buio, che iniziano ad arrivare i messaggi dei nostri amici e fan che vengono da Rimini, Bologna, Milano. Si organizzano in van, auto e anche in bicicletta. Dei pazzi! Le ore piccole dei giorni prima non hanno aiutato le corde vocali, quindi corriamo ai ripari con the caldo, zenzero caramellato e qualche caramella balsamica. Non sappiamo se funzionerà, ma ormai è ora, facciamo il nostro rito segreto prima di salire sul palco, siamo carichi e si può cominciare.

Il primo brano inizia nell’oscurità quasi totale mentre il pubblico scalpita, fischia, urla per darci la carica. Noi gliene siamo grati e sfidiamo il caldo e l’umidità cantando in apnea, asciugando il sudore che scende dal viso e inzuppa le nostre magliette “elettroniche”. Il tecnico luci sta facendo un ottimo lavoro ma noi ancora non abbiamo la visione completa. Alle nostre spalle luci geometriche e trip alla "Lucy in the Sky with Diamond" accompagnano i nostri brani uno dopo l’altro. Non sappiamo se ci è o ci fa, ma questo tizio è più svalvolato di noi! Ogni tanto il pubblico gira la testa, chi a destra chi a sinistra. Poi capiamo che un’attenta regia riprende tutto e ci fa diventare dei giganti sui ledwall laterali. Facendo le dovute proporzioni, è un po’ come tornare alla scorsa estate quando eravamo sul palco di Ostrava in Repubblica Ceca e il nome Kalàscima, insieme ai nostri faccioni, giganteggiava, neanche fossimo i Sigur Ròs.

L’ultimo bis è finito, la gente ha il sorriso sul volto e noi siamo stanchi ma contenti di tutta questa energia. Siamo già con la testa alle prossime tappe di questo tour realizzato con il sostegno di Puglia Sounds Export e della SIAE: Belgio, Francia e Austria! Speriamo faccia più fresco. Buonanotte e buona musica!

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