Giovani compositori a Taiwan

Prosegue il viaggio a Taiwan di Gianluigi Mattietti con una disamina dei "nomi nuovi" della composizione sull'isola

Articolo
classica
L'obiettivo di Shao-Chia Lü e dello staff del NTCH è chiaro: proseguire sulla scia dello sviluppo degli ultimi dieci anni, ampliando il repertorio, ma anche trasformare l'orchestra in un prodotto da esportazione - e sono già programmate tournée in Europa a partire dal 2010. I mezzi sembrano esserci, Shao-Chia Lü ha carisma, ha dimostrato ottime doti intepretative nei concerti diretti a Taipei, sfogginando una grande finezza timbrica e elasticità di tempi in Jeux di Debussy, imprimendo una grande forza teatrale al Mandarino meraviglioso di Bartók, trasformando l'op.25 di Brahms-Schönberg in una fantasmagoria di colori. E ora intende anche riscoprire i compositori taiwanesi. Qui si apre uno scenario tipico di paesi musicalmenti così giovani, che non hanno attraversato rivoluzioni musicali e tormetate fasi di sperimentazione e di avanguardia. Un breve excursus nel recente passato musicale di Taiwan ci svela il gusto dominante per uno stile occidentale ma immune dal modernismo, uno sdolcinato amalgama romantico, melodico-cinese, pentatonico, con echi di Rachmaninov, di Debussy, pieno di elementi folklorici, che accomuna i compositori nati nei primi anni del Novecento, come Chang Jin-Hong, Kang Ou, Hsiao Erh-Hua. Poi è cresciuta una nuova generazione di compositori che sono andati a studiare in Europa, in America, in Giappone, come Shih Wei-Liang (1925-77), Liu De-Yi (1929-91) and Lu Yen (1930). Una svolta è avventua nel 1960, quando Hsu Tsang-Houei (1929-2001), è tornato a Taiwan, dopo avere studiato a Parigi con Messiaen e Jolivet, e ha organizzato un concerto di "vera" musica contemporanea. Uno shock per il pubblico di Taiwan, ma anche uno stimolo che ha aperto nuove strade, sotto l'impulso dello stesso Hsu Tsang-Houei che ha insegnato in diverse Università, ha fondato numerosi gruppi per eseguire la nuova musica, ha fatto emergere compositori come Chen Mao-Shuen (1936), Ma Shui-Long (1939), Lai Deh-Ho (1943), Wen Long-Hsin (1944). Da ricordare anche Lee Tai-Hsiang (1941), che ha studiato a San Diego, e che ha fuso nella sua musica elementi della tradizione di Taiwan, dell'opera di Pechino, della musica malese-polinesiana; Pan Huang-Long (1945), che ha studiato a Zurigo e poi in Germania con Helmut Lachenmann e con Isang Yun, co-fondatore della sezione taiwanese della ISCM, autore apprezzato per la sua musica che combina in maniera caleidoscopica modi orientli e tecniche seriali; Chien Nan-Chang (1947), al quale è stata commissionata dal NTCH una nuova opera per il 2010, intitolata The painter from Shanghai, basata sulla vita della pittrice cinese Pan Yuliang. Sarà la seconda opera taiwanese dopo The Black Bearded Bible Man di Gordon Chin (1957), messa in scena con grande successo nel 2008, opera dal linguaggio coloristico, lirico, descrittivo, tipico di un compositore che sio è formato in Giappone e negli USA, che è stato allievo di Christopher Rouse, che ha già avuto fortuna con alcune pagine orchestrali come Formosa Season (inciso dalla Naxos). Commissionata dal ministero della Cultura di Taiwan, The Black Bearded Bible Man racconta la prima fase dell'integrazione tra occidente e orientale a Taiwan, attraverso la vicenda di un missionario canadese, che vi giunse nel 1872, sposò una donna taiwanese, imparò la lingua locale, fu attivo come medico, dentista (estrasse più di 21.000 denti), aprì anche un ospedale e la prima scuola femminile dell'isola. Il ritorno in patria dei compositori taiwanesi formatisi all'estero si spiega quindi anche con la politica di investimento nella nuova musica da parte del NTCH e del Festival di Taiwan (che nella prossima edizione presenterà una nuova opera intitolata On the Road, di Cin-Cin Lee, che chiama in causa, insieme all'orchestra, canti aborigeni, danze tribali e proiezioni cinematografiche), con il crescente numero dei conservatori e di ensembles che commissionano nuove composizioni: tra questi il Chai Found Music Workshop (che mescola strumenti moderni e tradizionali) per il quale lavora anche Chihchun Chi-sun Lee (1970), allieva di William Bolcom, Bright Sheng, attiva a lungo negli USA, vincitrice nel 2004 del Concorso dei Brandeburger Symphoniker, capace di fondere nella sua musica tecniche orientali con una sofisticata scrittura contemporanea. Altro originale e vitalissimo esempio del fecondo incontro tra culture lontane.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

classica

La Folía, motore e fonte di ispirazione per musicisti di tutte le epoche nel racconto di Jordi Savall

classica

Dieci memorabili incisioni per ripercorrere parte del percorso artistico di una leggenda del pianoforte

classica

L’incontro tra Samuel Mariño e il Concerto de’ Cavalieri nel segno di Vivaldi